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Senior Member »»»»»»» - Group:
- Pecorelle
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| La città era davvero immensa, proprio come aveva descritto Jack molto, moltissimo tempo prima. Qualunque immagine i suoi occhi violacei scorgessero tra un'abitazione e l'altra era fonte di stupore e meraviglia. Eppure non v'erano nè carrozze, nè donne in abiti sfarzosi. Questo deluse parecchio le sue aspettative. Di tanto in tanto scoppiava a ridere correndo tra la folla, costringendo così il povero Akira a inseguirla qua e là per le strade e ricevendo rimproveri sul proprio comportamento. Altre volte si nascondeva dietro di lui, in soggezione per la quantità di gente che circondava entrambi. Pareva che il ragazzo si fosse accorto del problema e stesse cercando il posto adatto per allontanarsi dalla calca di persone che si muoveva per i vicoli. Ovunque erano presenti luci, colori, alti edifici dai quali penzolavano stoffe morbide pregiate o meno. Ma ciò che la infastidiva principalpmente era il caos. Rumore, voci, tutte assieme, si aggiravano nella sua piccola testa come in un turbine e questo la spaventò. Cercò la mano del compagno e non la lasciò più fin quando non giunsero a destinazione. Si trattava di un'aula rettangolare ornata ovunque da poltroncine rosse in velluto. L'insegna portava l'inscrizione Neko Cafè, ma Alice, che aveva socchiuso gli occhi, non vi fece affatto caso. Una volta dentro, il compagno le rivolse finalmente la parola dopo aver taciuto per buona parte della camminata. A-allora che ne dici? All'inizio non sembra un bel posto, m-ma aspetta di vedere questo locale! le suggerì, cercando di sembrare tranquillo, ma come sempre il tremolio della sua mano, fredda per il timore, non mentiva. La ragazza aprìì gli occhi e rimase estasiata da quello spettacolo. Ovunque erano affisse immagini di gatti, piccoli felini si aggiravano allegramente per l'ambiente e individui alti e bassi si scambiavano opinioni a riguardo. In fondo alla sala, una donna un po' bassa e in carne, dalle labbra rosse e gli occhi vispi, indossava un grembiule rosso con un gatto nero ricamato. Serviva da bere dietro a un largo bancone e parlava con tutti. Quando vide i due entrare, fece loro cenno di avvicinarsi, mentre un piccolo micio le saltava da una spalla all'altra, miagolando. Lacie sorrise di cuore «Alice ama i gatti.»
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